Dal 1° gennaio 2016 per quasi 30 milioni di famiglie italiane è partita la Riforma delle tariffe elettriche.
Al termine di questo processo, che si è concluso il 1° gennaio 2018, la tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della nostra bolletta con cui paghiamo i servizi per misurare e far arrivare nelle nostre case l’energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività di interesse generale per il sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, sono diventati uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta “struttura progressiva”, cioè con prezzi di ogni singolo kWh crescenti al crescere dei consumi.
In questo modo le famiglie sono andate a pagare un corrispettivo meglio commisurato al servizio che utilizzano e più aderente ai costi effettivi.
La Riforma delle tariffe di rete si è applicata alle utenze domestiche, residenti e non residenti.
La riforma della tariffa ha consentito di liberare il potenziale di installazione di apparecchiature elettriche efficienti (come ad es. pompe di calore, auto elettriche o piastre a induzione), fino al 2015 frenate dagli eccessivi costi di utilizzo per la progressività della tariffa, consumi elettrici che hanno potuto essere sostitutivi di quelli di altri vettori energetici (gas, gpl o altro), per loro natura molto meno rinnovabili, portando anche a un ulteriore possibile risparmio complessivo oltre che ad una riduzione dell’inquinamento nei centri urbani.
Infatti chi, ad esempio, per riscaldare la propria abitazione voleva utilizzare un’efficiente pompa di calore veniva penalizzato dalle più alte tariffe progressive. Con la riforma, e quindi con una più stretta aderenza ai reali costi, ha potuto più liberamente scegliere se utilizzare la pompa di calore ad altissima efficienza senza essere penalizzato, magari risparmiando se, guardando all’intero bilancio energetico della famiglia, ha potuto così sostituirla al gas. Considerazioni simili si possono fare anche con i veicoli elettrici al posto di quelli a benzina o gasolio, o alle piastre ad induzione per cucinare. Inoltre queste apparecchiature elettriche sono quelle che meglio si adattano ad un aumento della penetrazione delle fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo e dell’energia da loro stesse prodotta, sia di provenienza dalla rete sia autoprodotta e consumata sul posto con i piccoli impianti di produzione rinnovabili sempre più diffusi.