Sempre più persone si stanno informando su come aderire ad una comunità energetica.
Se sei tra queste, o sei solo curioso, ti condividiamo qualche informazione utile per capire come entrare in una comunità energetica cogliendone i vantaggi e seguendo le direttive del GSE (Gestore dei Servizi Energetici)!
Indice dei contenuti
Chi può far parte di una comunità energetica?
- Produttori di energia rinnovabile: forniscono alla rete energia in eccesso prodotta da impianti fotovoltaici o da fonti rinnovabili.
- Autoconsumatori: sono dotati di impianti di produzione propri, utilizzano l’energia prodotta e condividono quella in eccesso con la comunità. È il caso di molti condomini o di chi ha dotato la sua abitazione di impianto fotovoltaico.
- Consumatori: sono tutti i soggetti con un’utenza che possono coprire i loro consumi beneficiando dell’energia elettrica prodotta dalla comunità energetica esclusivamente da fonti rinnovabili.
Come aderire ad una comunità energetica
Produttori, autoconsumatori, consumatori… ma chi sono questi soggetti?
Sono i membri della comunità in cui si vive!
Il punto di forza delle comunità energetiche è infatti racchiuso nel loro nome.
Una comunità energetica rinnovabile riunisce infatti persone fisiche, abitazioni o condomini dotati di impianti fotovoltaici, associazioni, enti e PMI del territorio. In altre parole… i nostri vicini!
Dalla piccola comunità energetica condominiale o tra privati, quindi, a quella che coinvolge il comune o le aziende locali dotate di impianti fotovoltaici che producono energia in eccesso, ognuno è il benvenuto.
Il vincolo geografico
Secondo le regole GSE per le comunità energetiche, il punto chiave per accedere agli incentivi è che produttori e consumatori – quindi le utenze e gli impianti della comunità energetica – siano connessi alla rete elettrica tramite la stessa cabina primaria.
Quindi, se si vuole capire come entrare in una comunità energetica, bisogna partire dal proprio territorio!
A tale scopo, il GSE ha messo a disposizione la mappa interattiva delle cabine primarie sul territorio italiano in cui sono già presenti delle comunità energetiche.
Se si esplora la mappa, si può notare come il panorama delle comunità attive sia molto vario: si va dalla piccola comunità energetica tra privati che conta 3 utenze alla comunità più grande d’Italia a Torre Boldone (BG), i cui impianti coprono il fabbisogno degli 8.500 abitanti del comune.
Gli impianti ammessi per le comunità energetiche
Le regole GSE per le comunità energetiche stabiliscono alcuni criteri per l’ammissibilità degli impianti per la produzione di energia:
Tipologia di impianti: sono ammessi tutti gli impianti che producono da fonti rinnovabili, quindi impianti fotovoltaici (privati, residenziali o commerciali) ma anche eolici, idroelettrici, a biogas o biomasse.
Potenza massima: 1 MW (1.000 Kilowatt). Questo di fatto esclude i grandi impianti per incentivare la produzione di energia locale. Le comunità energetiche di condominio, ad esempio, sono solitamente dotate di impianti con potenza tra i 20 e i 30 kW, quindi rientrano pienamente.
Entrata in esercizio: per aderire a comunità energetiche è necessario che l’impianto sia entrato in esercizio a partire dal 16 dicembre 2021, giorno successivo all’entrata in vigore del D.Lgs. 199/2021.
Nuova realizzazione o potenziamento: il regolamento del GSE spiega come aderire ad una comunità energetica realizzando simultaneamente un impianto o un potenziamento e beneficiando dell’incentivo per comunità energetiche.
In conclusione, chi fosse interessato ad aderire alle comunità energetiche può cercare direttamente le realtà già attive sul territorio. Se al momento non fosse presente alcuna comunità a livello locale, niente paura. Il loro numero è in costante aumento!